Al tempo in cui ottenne l’indipendenza nel 1971, il settore della juta era al primo
posto nell’economia in termini di produzione manifatturiera, occupazione e
guadagni da esportazione che erano pari all’87% del totale. La nazionalizzazione
prima e la successiva privatizzazione delle fabbriche è avvenuta all’interno di un
panorama fatto di corruzione, cattiva amministrazione e squilibri che hanno
minacciato e continuano a minacciare l’economia nazionale.
Secondo diverse fonti il salario minimo è rimasto invariato dal 1994 ed è pari a 930 tk al mese
per i lavoratori apprendisti mentre arriva a 2300 tk per gli esperti. In ogni caso si tratta di
valori moto bassi che i trovano al di sotto della soglia di vivibilità, se consideriamo tale
concetto come la possibilità per un lavoratore full time di garantire ad una famiglia di quattro
persone di vivere al di sopra della soglia di povertà.
Si colloca in questo scenario il rapporto ormai consolidato di ROBA con alcuni importanti
consorzi di produttori che hanno saputo garantire un ottimo rapporto con il territorio in
un’ottica di concorrenza sana ed equilibrata. Le importanti esperienze pilota di microcredito,
come la storica Grameen Bank nata nel 1977, hanno favorito la crescita di un tessuto
produttivo che ha offerto opportunità anche ai più poveri; una base ideale per lo sviluppo del
commercio equo.
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